![]() Su promontorio di ponente conosciuto come “Monte d’Oro”, a passi dal lungomare, è possibile effettuare la breve escursione riesce a proiettare in uno scenario insolito ed inaspettato: ci si trova catapultati in pochi minuti in una natura selvaggia, con una veduta bellissima sul mare e sull’entroterra. Dall’estremità nord-occidentale del lungomare, si sale per il cosiddetto Monte d’Oro, e si imbocca la sterrata sulla sinistra, denominata Via Umberto Nobile. Il sentiero si presenta così per tutto il primo tratto, per poi restringersi sulla sommità della collina ed assumere la conformazione di un tratturo. Il cammino è ovviamente ben segnato e a tratti attrezzato; è comunque necessario fare attenzione ai punti più esposti sulla sommità della falesia e a quelli retrostanti la Torre, pure scoperti in alcuni tratti sulle rocce, soprattutto in presenza di bambini. Un’ora è più che sufficiente ad effettuare l’escursione e rientrare; il percorso è di circa 600 m, con un dislivello di neanche 50 m. La parte sommitale è molto esposta e sconsiglia di intraprendere la passeggiata nelle ore estive più calde. ![]() Il
sentiero, che come si diceva in precedenza ha la fisionomia iniziale di
una comoda sterrata, sale con morbidi tornanti. Già pochi metri dopo le
case che si trovano all’inizio della strada, l’atmosfera diventa quella
di un cammino immerso nella natura, con alcuni alberi che fanno da
preludio alla macchia che si trova successivamente. In corrispondenza
dell’ultima curva si trova un piccolo maneggio: la presenza dei cavalli
(e a volte anche di qualche puledrino) è sicuramente un’attrattiva in
più per i bambini presenti. Dal lastrone si apre una vista meravigliosa a 360°: sul litorale, il lungomare, la spiaggia e la scogliera, ma anche sul Golfo e le sue isole e sulle catene montuose retrostanti. Nei giorni limpidi lo sguardo può spaziare dal Monte Faito e dalla Penisola Sorrentina fino a Gaeta, passando per Ischia, Ventotene e Ponza. Voltandosi, vi sono i massicci Aurunci, ma in lontananza si può giungere ad ammirare perfino i monti abruzzesi e un piccolo spicchio di Matese! La vista del mare e quella della Torre sono una sicura attrattiva per i bambini, incuriositi anche dal volteggiare dei gabbiani: se si è fortunati si può osservare anche qualche rapace perlustrare la zona. Volgarmente detta anche “Torre saracena”, in realtà essa faceva parte di un sistema di fortificazione volto proprio contro i pirati musulmani, e di cui facevano parte anche le altre torri presenti nel Parco di Gianola: l’omonima Torre Gianola, Torre del Fico (andate distrutte) e Torre Foce. L’itinerario si presta a tranquille “digressioni” dalla calca estiva, o alla possibilità di vivere in maniera alternativa un paesaggio costiero così bello ed autentico, seppure a pochi passi dal centro abitato. Consigliato
all'imbrunire per beneficiare di temperature meno calde e godere del
tramonto sul mare. |